<<Come faceva quella storia di Dio che creava le madri?>>
<<Be’, raccontava che sono state, a suo tempo, un articolo di complessa fabbricazione>>
<<Sì, ma dimmi meglio, non mi ricordo bene…>>
<<No, detta così a memoria perde tutto>>
<<Me la trovi?>>
Figlia ha voluto che le cercassi una fiaba per mamme che le avevo letto tanti anni fa. A scriverla, la giornalista americana Erma Bombeck, capace di imbastire con identica divertita noncuranza storie meravigliose, affermazioni impopolari di squisita sagacia - ognuno di noi nel corso dell’esistenza vive momenti che mettono alla prova il suo coraggio. Portare dei bambini in una casa con un tappeto bianco è uno di questi - imperativi categorici di sconfinata saggezza: non prestare mai la tua auto a qualcuno a cui hai dato la luce.
Ecco la storia che voleva rileggere Figlia. E’ per lei e per tutte coloro che sono mamme e sono (solo o ancora) figlie.
Il Signore stava creando le Madri quando gli apparve l’Angelo e gli disse:
“Queste qui ti dà moltissimo da fare”.
E il Signore: “Hai letto le caratteristiche dell’ordine? Deve essere lavabile, ma non di plastica. Avere centoottanta parti movibili, tutte sostituibili. Funzionare a caffè. Avere un bacio che possa curare ogni cosa, dalla gamba rotta alla delusione d’amore. E avere sei paia di mani”.
L’Angelo scosse il capo: “Impossibile!”.
“Non sono le mani che mi creano problemi, sono le tre paia di occhi che devono avere le madri”, disse il Signore.
“E’ previsto nel modello standard?”. Il Signore annuì: “Un paio devono vedere attraverso le porte chiuse e un altro paio quello che non dovrebbero vedere ma devono sapere.”.
“Signore, è meglio andare a letto. Domani…”.
“Non posso”, rispose il Signore, “Sono vicino a creare qualcosa di assai simile a me. Ne ho già una che guarisce da sé quando è malata, che sa nutrire una famiglia di sei persone con mezzo chilo di carne trita ed è in grado di far stare sotto la doccia un figlio di nove anni”.
L’Angelo fece un giro intorno alla Madre. “E’ troppo tenera!”.
“Ma dura”, replicò il Signore in tono eccitato. “Non puoi immaginare cosa sia in grado di fare e sopportare questa Madre”.
“Sa pensare?”.
“Non solo, ma anche ragionare e trovare compromessi”.
A quel punto l’Angelo fece scorrere le dita sulle guance del modello: “C’è una perdita! Te l’ho detto che ci vuoi mettere troppe cose”.
Il Signore si avvicinò per osservare meglio e sollevò con un dito la goccia di umidità che rimase lì a brillare.
“Non è una perdita…E’ una lacrima”.
“A cosa serve?”, chiese l’Angelo.
“Per la gioia, la tristezza, la delusione, la pietà, il dolore e l’orgoglio”.
“Sei un genio!”, esclamò l’Angelo.
Il Signore si rabbuiò: “Questa non l’ho messa io”.
touchè
RispondiEliminaammirato, saluto
L'avevo già sentita, e la trovai bellissima allora che ero solo figlia: ora sono mamma e mi ha commosso alle lacrime. Grazie di averla pubblicata, sappi che te la sto rubando.
RispondiEliminaScusami, ma uff, no, un'altra iperbole della sopportazione femminile, non mi piace...
RispondiEliminaClose e pensa che a me sembra riduttiva :-))))(specialmente per la faccenda del tenere sotto la doccia un figlio di nove anni)
RispondiEliminaE' una delle bellissime "Piccole storie per l'Anima" di Bruno Ferrero.
RispondiEliminaIo ne avevo fatto un post unendola a quella dedicata al papà... Qui: http://kaishe.blogspot.com/2007/08/custodi-di-un-dono-preziosissimo.html
Piacere di averti conosciuta.
Un MIAO festo anche in questo tuo bel blog.
Sì mi rendo conto di essere una guastafeste scusa... è che la trovo celebrativa... mi sembra il solito modo per dirci 'dio quanto siamo brave' e intanto facciamo sempre il lavoro che fanno 4 uomini, trovando la cosa normale.
RispondiEliminaClose non sei una guastafeste, mica dobbiamo sempre farci picì-piciò. in più, ho capito perfettamente che cosa volevi dire, ma bada qualche volta fa piacere che vengano riconosciuti i tre paia di occhi e le diecii mani soprattutto se a farlo (sia pure seguendo il copione scritto da una donna) sono due (?) uomini. Be' dico uomini perché sul genere di appartenenza di Dio sono abbastanza sicura, checché ne dica la Nannini (l'iconografia mi condiziona assai!), su quello dell'Angelo un po' meno. Io sento che è maschio, ma ho un 50% di probabilità di sbagliarmi. Si potrebbe aprire una discussione:-)
RispondiEliminaChe cosa curiosa...ho appena confidato a mia cugina una cosa importante che mi è successa e lei che fa? Mi manda per e-mail PROPRIO QUESTA STORIA!!!
RispondiEliminaSarà questione di sinergie...
:)
La Zingara
quoredizingara.splinder.com
Si, e dopo aver accolto tutte queste perle di saggezza, quale unico uomo del gruppo, consentite di dissacrare un po’ e possibilmente, facciamoci una risata…
RispondiElimina6. in certi momenti sfida la forza di gravità quando ha le gambe all’aria
7. in quei momenti smette di parlare, ma non di urlare
8. ha un up-time di circa 28 giorni al mese
9. può rimediare quando è in manutenzione
Mancano i punti dal 1° al 5° ed il decimo: ci son cose che ci diciamo solo tra uomini…
;-)