GP (genero preferito) è specializzato in soprannomi che finiscono per calzare sul soprannominato meglio del suo stesso nome e che quindi diventano per lui una specie di seconda pelle. Da questa abilità sono nate chicche di notevole valore semantico: basti pensare che per sua madre Nella, donna dal sorriso luminoso e dalle forme morbide da ottima cuoca e ancor migliore forchetta, ha coniato un superbo Snella, da usare sempre e solo con l’articolo determinativo (“Passo a salutare LaSnella”).
Non mi è dato da sapere come chiama me perché evidentemente il soprannome che mi ha scelto supera la soglia della confidenza che ci può essere tra una suocera che sa a memoria tutto Guccini e per natura non si prende troppo sul serio e un Genero Preferito irriverente e charmant. Credo comunque, così a spanne, che in una scala della presa per il culo da 0 a 10 probabilmente siamo assestati sul 9 pieno. Del resto di tutto ci si può aspettare da uno che sentendo una cornacchia gracidare nell’aria fresca del mattino si è girato verso Figlia e con l’ aplomb che costituisce la sua principale peculiarità le ha detto: <<E’ arrivata tua madre>>. Peccato veniale comunque, per il quale ha già fatto una bella penitenza: Figlia dopo un paio di giorni dall’accaduto gli ha raccontato di avermelo riferito nel dettaglio. Lui ha boccheggiato un po’ e poi, poco prima di svenire, ha invocato la terra di inghiottirlo mentre Figlia, al cui confronto Crudelia De Mon è la presidentessa dell’ENPA, si è ben guardata dal dirgli che a me quell’uscita aveva fatto ridere. Anzi ha scelto senza esitazione di fargli credere che mi ero offesa come solo le suocere sanno fare, cioè a morte.
Manflor è il soprannome che GP ha dato a Figlia. Manflor è un demone minore, appartenente alla nutrita legione dei diavoli che si sono guadagnati l’inferno in quanto sono superbi, orgogliosi, cocciuti, prevaricatori e tiranni a esclusivo uso e consumo del compagno di vita, mentre col resto dell’umanità sono concilianti, compassionevoli, aperti al dialogo e all’accettazione. I Manflor (secondo GP che ne è il biografo ufficiale) sono quanto di più subdolo ci possa essere: danno il peggio di sé solo quando sono a tu per tu con il partner e non li sente nessuno.
E se Figlia è Manflor, Nipotino che ne è il naturale prolungamento è diventato in automatico il Piccolo Manflor.
Così GP l’altro giorno mi ha telefonato con voce preoccupata chiedendomi:
<<Sai qualcosa dei Manflor? Hanno il telefono staccato e non sono a casa>>
<<No, non ne so niente, ma adesso mi hai messo in panico, tante grazie. Ah, dimenticavo: cra cra cra>>, ho concluso sadicamente, prima di riagganciare, tanto per rammentargli che la faccenda della cornacchia me la ricordavo benissimo.
Trenta minuti dopo, quando ormai ero incerta se chiamare il Pronto Soccorso o la questura, sezione speciale “Tratta delle bianche+figliolino”, mi ha mandato un sms con su scritto:
<<I Manflor sono tornati>>
<<CRA!>>, gli ho risposto, con laconica perfidia.