Quando mi ci è caduto l’occhio sopra ho pensato: sono su Scherzi a parte. Scherzi a parte, nuova formula: la vittima non è un volto noto, ma per sopperire ci resterà secca.
Dietro al tavolo dei relatori, nella stupenda libreria dove si stava svolgendo la presentazione del mio libro (vedi post precedente, “Comunicazione di servizio”) c’erano file e file di scaffali a formare una parete di libri. Perfettamente al centro della parete, in modo da essere catturati dallo sguardo di tutti gli astanti, in piedi o seduti o di passaggio che fossero, campeggiavano larghi volumi dalla rilegatura pregiata, volumi d’arte parevano.
Volumi tutti uguali, con copertina patinata su cui spiccava a caratteri cubitali il seguente titolo: THE BIGGEST PENIS IN THE WORLD. Sotto, più in piccolo, a beneficio di chi l’inglese non lo conosce bene, una foto chiarificatrice rappresentata da uno dei più straordinari esemplari riprodotti all’interno nell’opera.
La presentazione era iniziata da pochi minuti, ho immaginato che la candid camera sarebbe apparsa a momenti, ma poiché non accadeva nulla, mi sono allontanata con l'intento di non farmi notare, per quanto consentito dal fatto di trovarmi davanti a una platea, al centro di un tavolo di relatori e di essere colei che moderava la discussione. Con lo sguardo dei presenti incollato addosso come se fossi il pendolo di un ipnotizzatore mi sono sparpagliata per la libreria alla ricerca della responsabile. L’ho trovata in fretta e le ho fatto notare che come sfondo per la presentazione di un libro dedicato alla cura del bambino una fila di peni spettacolari per dimensione e, per di più, nel pieno esercizio della loro funzione, non era forse l’immagine più adatta. Si è detta d’accordo almeno in linea di principio (che a ben guardare qualche attinenza ci poteva pure essere) quindi ha chiamato un paio di commessi e, insieme a loro, si è diretta verso la parete hot. Poi i tre si sono accucciati e appiattiti quindi, rapidi come sorci e lievi come ballerini della Scala, hanno iniziato a scivolare dietro le sedie degli ignari relatori, allungando le braccia per togliere i libri inopportuni. Come dicono i cinesi: ben vengano i piccoli intoppi, gli incidenti minori (gomma bucata; macchia sulla camicia; sugo bruciato; peni giganteschi che trionfano durante la presentazione del proprio libro) perché mettono al riparo dalle Grandi Catastrofi (smarrimento del cellulare con relativa rubrica telefonica, tanto per dirne una, interruzione improvvisa della corrente elettrica un istante prima di aver salvato il file, tanto per dirne un’altra). Da quel momento in poi è andato tutto bene. Talmente bene che a un certo punto è arrivato Nipotino (con Figlia e amiche). Era elegantissimo, vestito di bianco e di blu e pettinato con la riga, un minuscolo Rodolfo Valentino, ma molto più affascinante. Parola di nonna.