Quando ero bambina, a differenza di quanto teorizzano gli psicologi, l’imperatrice della domande idiote - Vuoi più bene alla mamma o al papà? – non mi metteva affatto in imbarazzo. Non mi disorientava. Non mi spingeva a dubitare di sentimenti che fino a quel momento avevo ritenuto ripartiti con assoluta equità. Sapevo perfettamente, senza esitazioni, senza il minimo dubbio come stavano le cose rispetto a quello che provavo per quei due ultraquarantenni che mi avevano chiamato appena poco prima che l’orologio della fertilità si fermasse. Allo stesso tempo ero una bambina diplomatica, incline alla gentilezza, su cui oltretutto vigilava una tata sempre pronta a suggerire risposte politicamente corrette, nella speranza di estirpare subito il germoglio dell’irriverenza che di fatto iniziava timidamente a crescere.
Così, sotto gli occhi approvanti della tata Teresa, rispondevo in fretta, meccanicamente “A tutti e due” , poi cercavo di allontanarmi per evitare ulteriori domande di approfondimento. La verità è che l'interrogazione, alla faccia dei sacri testi venuti in seguito, non mi spiazzava per nulla. Anzi un po’ mi divertiva in quanto ulteriore segno inequivocabile della miopia degli adulti: era così chiaro, lampante, lì sotto gli occhi di tutti a chi volevo più bene che non c’era proprio nessun bisogno di chiederlo. Di chi era la camicia da notte scaccia-magone? Chi mi rendeva profondamente triste con la sua assenza e straordinariamente felice con la sua presenza? Più facile di così… Dai su, era ovvio che mio padre non aveva alcuna chance di pareggiare. Sapeva di fumo. Non c’era quasi mai. Rendeva irrequieta la Teresa. Guidava a scatti, provocandomi ondate di nausea. Mi sfrattava dal lettone (salvo febbre o dispiaceri di ordine morale). Non c’era proprio di che competere.
Ieri mi è stato chiesto, all’improvviso, a bruciapelo proprio, se è vero che si vuole più bene ai nipotini che ai figli. Mi sono rivista bambina - il kilt a scacchi, il maglioncino blu, la camicetta con il collo tondo, i calzettoni bianchi ricamati –, ho risentito l'odore d'inchiostro sul medio della mano destra (in prima elementare avevo una Pelikan verde e nera con stantuffo), poi sono tornata alla mia età e con sorpresa mi sono resa conto che ancora una volta, come tantissimi anni fa, conoscevo perfettamente la risposta esatta, cioè la verità, ma avrei optato per una risposta diplomatica. (Tata Teresa? Come sono andata?)