E
mentre lo tenevo stretto nel lettone, raccontandogli di un bambino che un giorno divenne fratello
maggiore destando l’ammirazione e lo stupore di tutti, anche per i gesti da eroe di cui era capace, è suonato il mio telefono. E’ apparsa la scritta FIGLIA e io ho pensato “Nooooo, ora mi dice
che la rimandano a casa, che è ancora presto, che forse succederà domani o
chissà mai quando perché se una gravidanza è eterna la fine non arriva”
Ma
mi sbagliavo: <<Mamma ….nonna …nonna due volte>> ha detto Figlia.
E
poi mi ha chiesto se Tommaso era sveglio – sì lo era – e di passarglielo.
<<C’è
la mamma, Tom, ti deve dire una cosa….>>
Lui, con un soffio impercettibile, ha
chiesto:
<<Mamma? E' nato?>>
<<Sì,
è qui! Hai un fratellino!>> ha confermato Figlia, la voce un po’ così perché la scelta di
non fare l’epidurale si paga eccome.
Nipotino
è diventato pallido, poi le guance gli si sono colorate di un rosa acceso, la sfumatura dell’eccitazione, e ha cominciato a saltare sul letto, senza più traccia di sonno sul visino delle grandi occasioni.
<<Andiamo
a vederlo nonna? Ti pregooooo>>
<<E’
notte, Tom, domani, non ci farebbero entrare ora. Domani mattina, va bene?>>
Lui
ha emesso un sospirone, poi ha sorriso guardando verso il soffitto, ha compiuto un altro
paio di balzi festosi ed è stato al terzo che ha toccato il letto con gli
occhi già chiusi, letteralmente piombato nel sonno.
Lorenzo
è qui, pesa 3,600 chili ed è bellissimo.