UNA PER UNO

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babbucce

sabato 19 febbraio 2011

AL TELEFONO CON MARY POPPINS

Di lei ho un ricordo dolce nonostante avesse modi da sergente e una presunzione da Mary Poppins che me la faceva credere infallibile. Non aveva niente di materno e non ci teneva neanche, se è per questo, un po’ perché secondo lei le mamme erano irritanti con tutti quei “picì piciò, amorino, poverino” , un po’ perché l’ultima cosa che voleva era mettersi in competizione con la titolare.  Voleva invece, con granitica determinazione, che mi ficcassi in testa  - a costo di aprirmela e poi richiudermela -  cos’era BENE e cosa MALE. Tutti in maiuscolo, era solita precisare, perché lei di peccatucci minori non si curava affatto. I suoi precetti e i suoi dogmi indiscutibili, i suoi proverbi  creati a mio uso e consumo di bimba inappetente (chi non mangia la carne di giochi non può farne), gli aneddoti della sua (innocente) vita di prima, prima di me intendo, li porto dentro insieme al suo odore unico, un mix di lacca per capelli (li cotonava verso l’alto), biscotti al burro, sapone da bucato, sciroppo per la tosse alla ciliegia, solvente per le unghie (le aveva lunghe, curatissime e rimetteva lo smalto a ogni prima invisibile sbeccatura).
 Si chiamava Teresa e la prima volta che la vidi avevo 17 mesi. E’ stata la mia tata per quasi nove anni, poi lei non ci ha voluto più. Sognava una casa sua e un marito e, disgraziatamente per me, riuscì a trovare il secondo così ebbe anche la prima e se ne andò, proprio come Mary Poppins, in una sera di vento, lasciandomi una scatola di domino per ricordo.
Le ho telefonato due settimane fa, dopo aver faticato non poco a rintracciarla. Non la sentivo da circa 30 anni (l’ultima volta è stato quando è nata Figlia).
<<Tata Teresa…>>
<<Checcè?>>
<<Sono io. Ti devo dire una cosa>>
<<Buongiorno. Prima di tutto se dise bongiorno e poi se domanda “come stai”?>>
<<Buongiornocomestai? DIVENTERO’ NONNA>>
<<Non xe uno dei to’ scherseti? Come quea volta che te me ghe dito: “Tata Teresa, ho le mani sporche, per favore prendimi tu dalla tasca il fazzoletto”. Ma non ghe g’era nessunisimo fasoleto: na rana viva, eco cosa>>
<<Non l’hai mai dimenticato vero?>>
<<No, mai. E infati no ghe a go più fata a metere le man in te e tasche de qualcuni altri>>   
<<Teresa, non è uno scherzo, ad agosto Figlia avrà Bambino!>>
<<Un puteo! Giurame che quando el nasce te me o porti a veder. Me o merito con tuto quelo che te me ghe fato pasar. Na volta parfino te me ghe dito: “Tata Teresa, ho le mani sporche ….>>

6 commenti:

  1. racconto tenerissimo, sto sorridendo e il consorte mi ha chiesto che sto leggendo. ovvio che avesse delle unghie così, Mary Poppins è "praticamente perfetta sotto ogni punto di vista"... si so il film a memoria.
    MarinaM
    ps mi scuso con l'omonima ma non riesco a connettermi in altro modo.

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  2. non si mettono le rane in tasca per far spaventare le tate, vergognati! :PPPP

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  3. Intanto il piccolo non nato vi ha già fatto il bel regalo di ritrovarvi.
    Ora hai una promessa da mantenere: portarglielo.
    Un abbraccio e mille sorrisi a te.

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  4. me la immagino proprio :-)
    ma quanti anni ha adesso?

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  5. Laura GDS tu non sai quante altre terribili cose le ho fatto. Un giorno, per esempio, ho scoperto il modo di catturare le sanguisughe lungo l'argine di un fiume...
    Kaishe, ci andrò assolutamente a portarle Nipotino.
    Close, era molto giovane quando era la mia tata (avrebbe potuto tranquillamente essere anche lei figlia dei miei genitori). Credo che adesso abbia più o meno 72 anni. Vive in un paesino veneto (ma questo si era capito :-)

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  6. Nei tanti anni che ho fatto la tata fortunatamente non ho mai trovato bambini così dispettosi. Però ho incontrato dei gran maleducati, e forse meglio un bambino dispettoso, che maleducato.

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