Dai 21 anni in avanti ho cominciato a nutrire la speranza di chiamare un cane Popper Hermes. Popper in onore del filosofo che ha scritto a chiare lettere “l’iperuranio esiste”, frase folgorante - il mondo delle idee c'è - e confortante - le idee governano il mondo -e mio personalissimo mantra. Hermes in quanto dio messaggero, protettore degli scrittori e, in particolare, dei giornalisti, velocissimo e piuttosto ardito (anche se a tratti un po' sfigato, ma ci sta).
Cane dopo cane ho tentato invano di piazzare il doppio nome, ma la mia proposta è sempre stata miseramente bocciata da coloro con cui mi toccava dividere il cane (in quanto miei coinquilini), a volte anche per motivazioni opportune e ragionevoli. Il cocker, per esempio, lo abbiamo dovuto battezzare per forza Chopin, ma non poteva essere altrimenti perchè, se qualcuno nel raggio di otto metri si attaccava a un flauto, lui istantaneamente assumeva un assetto da mezzo soprano e cominciava a emettere degli armoniosi uuuuu uuuuuu uuuuuuuuuuuuu di accompagnamento. Poi è arrivato Leopoldo, magnifico meticcio nero di 40 chili, che si sentiva un maltese bianco e si comportava di conseguenza (sospettavamo che avrebbe desiderato un fiocchetto rosso sulla testa e l'avremmo anche accontenato, se solo avesse avuto almeno un accenno di ciuffetto a cui ancorarlo, ma niente era irrimediabilmente a pelo raso). Leopoldo era già adulto quando entrò in famiglia: cambiargli il nome, per realizzare il mio sogno, sarebbe stato crudele. Poi sono arrivati i figli e con i figli altri cani che però a quel punto spettava ai bimbi (ma chi l’aveva stabilito? Boh, è andata così) battezzare: e allora avanti, prima c’è stato un Oliver e poi un Milo. Come gusti, circa i nomi dei cani, i miei figli e io siamo sempre stati distantissimi. Morale, a un certo punto non riuscendo ad affibbiare il nome a nessun fedele amico a quattro zampe e in carne e ossa, sono stata costretta a scrivere un romanzo, giusto per avere un cane disponibile da battezzare Popper Hermes. Essendo il cane frutto della fantasia ed essendo mia la fantasia fruttifera, non avrei dovuto affrontare discussioni. Specifico che non lo sto raccontando per pubblicizzare alcunché in quanto il piccolo editore del mio libro ha chiuso i battenti, nonostante anche la seconda ristampa abbia registrato l’esaurito (ma le copie distribuite, a dire il vero, erano pochine e, per amor di giustizia, va aggiunto che ho amici e colleghi molto gentili).
Il Popper Hermes che vive nel mio non più reperibile romanzo ha la stessa caratteristica di Milo, il cane che mi ha aiutato a crescere i bambini e che se ne è andato cinque anni fa a 16 anni compiuti: crede di essere un umano e detesta il genere canino. Il nome gli va a pennello e i personaggi del romanzo lo chiamano sempre per esteso, perché è un cane di carattere (come lo era l’altro, quello vero, coraggioso e instancabile e leale) e, quindi, non apprezzerebbe diminutivi o, peggio, vezzeggiativi.
Stasera ho cercato le foto di tutti i cani della mia vita: le terrò qui pronte da mostrare a Nipotino. Sono anche loro, questi cani del passato, parte della storia di questa famiglia che lo aspetta. Di Popper Hermes, che vive in un romanzo che non c’è più, gli racconterò la storia, perchè in lui ci sono tutti i cani che hanno camminato con me per un pezzetto di vita e che ora riposano nel mio cuore.
Stasera ho cercato le foto di tutti i cani della mia vita: le terrò qui pronte da mostrare a Nipotino. Sono anche loro, questi cani del passato, parte della storia di questa famiglia che lo aspetta. Di Popper Hermes, che vive in un romanzo che non c’è più, gli racconterò la storia, perchè in lui ci sono tutti i cani che hanno camminato con me per un pezzetto di vita e che ora riposano nel mio cuore.
commovente! ora devo correre a prendere la cucciola a scuola, ma tornerò! :-)
RispondiEliminaho tutte le foto dei gatti della mia vita e anche quelle della Pimpa (l'unico indimenticato cane della mia vita), ne ho tante, ovunque. purtroppo non ho figli né nipoti a cui mostrarle e mannaggia mia hai fatto quasi piangere. si si le devi mostrare tutte a Nipotino e gli devi raccontare tutte le storie e gli devi far amare gli animali che a me le persone che hanno paura dei cani e dei gatti e "oddio tienilo lontano" mi fanno solo una gran pena. ad ogni modo alle prime righe del post ho pensato a una cosa meno nobile, ho letto Hermès e non Hermes. sarà perché da qualche mese desidero in modo spasmodico un carrè di Hermès appunto?
RispondiEliminabaci
MarinaM
l'amore che nutro per il mio cane questa sera (non più di mezz'ora fa: sono le 23,30 nonostante l'orologio qui riporti l'ora di un altro fuso!) l'ha salvato dall'essere triturato… mi spiego: intorno alle 23, quando pensavo finalmente di poter dedicare un'oretta ai fatti miei, Baffo (perdona il nome, ma l'aveva già quando l'abbiamo preso in canile) ha avuto un devastante attacco di dissenteria!!! l'attacco è cominciato in mezzo al tappeto del soggiorno e si è concluso in cucina (senza interruzioni da qui a là!)…
RispondiEliminaebbene, mentre marito e io pulivamo, il mio pensiero era "ma cosa avrà mangiato? cosa gli avrà fatto male?"; eppure quando il gatto vomita (chi ha un gatto sa che capita spesso!) lo massacro… a parole!
io amo il mio cane!
splendida l'idea di preparare le foto da mostrare a Nipotino!
buonanotte!
Marina M, i mariti che ci stanno a fare se non a regalare dei foulard di Hermes????
RispondiEliminaSoleenuvole, mentre ti leggevo vedevo la scena, certo che ti ci mancava solo la dissenteria di Baffo (so che hai una vita che definire complicata è riduttivo...) Trovo comunque che Baffo sia un nome bellissimo per un cane, anche se Popper Hermes resta il mio preferito
oh Tabata grazie! grazie per la comprensione!!! fa bene al cuore sapere che qualcuno NOTA che la mia vita ultimamente è alquanto complicata… in famiglia danno tutto per scontato… :(
RispondiEliminaOhhh, anche il mio Max (nome orribile, ma quando me l'hanno dato si chiamava già così) credeva di essere umano e detestava il genere canino. Anzi, credeva di essere un bimbo sui 2 anni e ogni tanto tentava di farsi prendere in braccio. Un gigantesco pastore tedesco meticcio.
RispondiEliminaSolenuvole: sì sì si nota, anzi salta agli occhi alla grande che non hai un attimo di respiro, e ovviamente lo sport nazionale è di dare tutto per scontato. Unica consolazione: sono le ragazze come te che mandano avanti il mondo
RispondiEliminaLa perfezione stanca, prima di tutto voglio dirti che il tuo nick è magnifoco, mi fa sempre ridere leggerlo. Ma Max non c'è più vero? (anche il mio Milo si credeva un bambino, ma MOLTO più grande, diciamo sui 10 anni. Così pensava lui, ovviamente, ma nessuno di noi ha mai avuto il coraggio di dirgli la verità su quello che era, un cane appunto)
ah ah ah!!! fantastico Max!!!
RispondiEliminaDovete sapere che Baffo è arrivato in famiglia 3 anni fa e l'ha trovata così formata: una mamma, un papà, una bimba di 5 anni e un gatto di 12; in chi si è identificato??? nel gatto!
ebbene sì, Baffo (25 kg di meticcio a metà strada tra uno spinone e un segugio: poteva essere uno "spigugio" e invece si è subito rivelato un "segone"!) crede di essere un gatto! o, almeno, di averne le dimensioni!
se Rufi il gatto sale sul divano, Baffo il cane lo segue e rimane malissimo quando si accorge di non poter agilmente fare 4 passi sullo schienale per poi saltar giù… è come se si chiedesse: "perché lui sì e io no?"…
potrei raccontarvi un sacco di aneddoti sulla loro vita in comune…
comunque, come dici tu Tabata, non si può svelare a un cane che non si sente tale qual è la sua vera natura… e poi se un cane non si sente cane, non lo è e basta…
ma si può leggere il tuo romanzo? come faccio a trovare una copia?
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