UNA PER UNO

UNA PER UNO
babbucce

lunedì 24 gennaio 2011

LO STRANO CASO DELLE VOGLIE (E UNA RICETTA)

Indagate, sezionate, esaminate alla luce di tutte le conoscenze scientifiche acquisite da Ippocrate ad Antinori,  le voglie hanno perso il loro mistero e, quindi, il loro fascino. Oggi si sa cosa sono e perché compaiono. Si sa, soprattutto, che dicendo “Scusa adesso no” a una futura mamma che, all’una di una notte di gennaio, chiede del cocco fresco (reperibile comunque all’Esselunga in orario di apertura) non la si condanna a partorire un figlio con chiazza marroncina e pelosetta sulla fronte (o sulla schiena). Questo in teoria. In pratica, il dubbio resta, ergo è difficile sottrarsi alle richieste di  una figlia incinta (diventata inappetente), quando finalmente manifesta il desiderio di una certa sfiziosità.
<<Mamma, mi fai il flan?>>, invoca Figlia al telefono.
<<Ma come ti è venuto in mente?>>
<<Così: le voglie credo>>
<<Le voglie? Ho da consegnare 800 cose (al prezzo di una, così è la crisi)… MORS TUA VITA MEA>>
<<Mors mea? Echissei? Claudia Procula? Fosse poi per me…Ma non ci pensi a Bambino?>>
<<CHECCENTRA BAMBINO?>>
<<C’entra, c’entra: le voglie ci entrano con Bambino>>.
Per non rischiare di avere un nipotino maculato (già me lo figuro all'asilo, chiamato da coetanei crudeli  “Centouno” – i dalmata, presente? –)  comincio a cercare la ricetta.  
La trovo (la allego qui sotto, mezza stella di difficoltà, risultato eccellente), metto assieme gli ingredienti e procedo.
Poco dopo la casa si riempie di un odore di latte, di vaniglia e d’infanzia.
                                    Ricetta del flan
(le dosi sono per: 8 future mamme; 14 amiche a dieta; un futuro nonno putativo  taglia XXXXL)
Ingredienti:  250 grammi di farina, 200 grammi di zucchero, un litro di latte fresco intero, quattro uova; 40 grammi di pinoli, 10 prugne secche senza nocciolo, due fialette di aroma alla vaniglia.
Preparazione: Versare in una terrina le uova, lo zucchero, la farina, il latte, la vaniglia e poi sbattere tutto con una frusta elettrica, senza spazientirsi prima di aver ottenuto un composto omogeneo di consistenza liquida. Imburrare leggermente una teglia antiaderente, versare il composto, gettare a pioggia i pinoli e aggiungere in ordine sparso le prugne. Infilare nel forno precedentemente portato a 200 gradi e lasciato acceso sempre sui 200 gradi. Far cuocere per 45-55 minuti a seconda dell’efficienza del forno (la parte superiore deve apparire dorata). Lasciare raffreddare almeno per due ore: il flan è sfacciatamente squisito solo se gustato a temperatura ambiente. In caso di voglia urgente si può comunque mangiare tiepido (rinunciando alla sua perfezione).



3 commenti:

  1. e' strana questa piattaforma, i miei commenti vanno e vengono.

    a proposito, che cosa sono le voglie allora??? io non le ho mai avute, ho avuto tante nausee che ho scoperto in realtà essere una specie di fiuto da cane segugio... cioè la donna incinta percepisce gli odori pericolosi a distanza di 30 metri anziché 1 come una donna normale. dopo 5 settimane passate a dire che l'odore della casa mi nauseava e tutti che mi prendevano in giro, mio marito finalmente ha scoperto che nella lavastoviglie c'era un ristagno d'acqua di 20 litri da chissà quanti mesi. col senno di poi credo che avrei potuto trovare anche i tartufi...

    RispondiElimina
  2. A me è successo in contrario: le voglie ce le ho avute prima e dopo la gravidanza e in mezzo mai.

    In compenso facevo colazione con il pane alle olive che mi placavano la nausea mattutina.

    RispondiElimina