UNA PER UNO

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babbucce

giovedì 26 novembre 2015

INIZIATIVA MOZZAFIATO (FIATO DEI NONNI, EH)


<<Riso all’olio e parmigiano?>>

<<Bleah>>

<<Ciccia ai ferri?>>

<<Naaaaaaaaaaaaaaaa>>

<<Tortellini con ricotta?>>

<<Schif…schif…E poi non ho PLOPLIO fame>>

Io e Nonno Putativo ci guardiamo e parliamo con la telepatia: Sono le sette e trenta e siamo qui al centro commerciale … Quello che c’è a casa da mangiare gli fa schif-bleah e naaaaaaa …Povero piccino tutto casa e asilo, riso in bianco e pasta rossa …   

<<Vuoi che ceniamo Dove Mai Al Mondo Nessun Bambino Dovrebbe Mangiare?>>

<<Sì sì sì sì sì sì: da Mc Donald!!! HO PLOPLIO FAME>> (quando si dice i misteri dell’appetito)

Gli diciamo ok all’unisono e la sua felicità per quel niente che gli abbiamo proposto ci dà euforia e magone insieme (per quanti anni ancora sarà così?  Andatevene pensieri molesti!).

Nonno Putativo al bancone ordina la cena di Nipotino, su sua precisa indicazione: PEL me hamburger, patatine fritte e marmellata gialla (e chi mai avrà il coraggio di dirgli di chiamarla maionese? Noi no di certo).

<<Ehi Nipotino, nel menù bambini c’è anche la frutta oppure lo yogurt,
quale vuoi dei due?>>

<<NESSUNO!>>

Ovvio, qualsiasi alimento anche solo vagamente salutare gli guasterebbe la soddisfazione di quella cena imprevista, che è poi l'unico tipo di imprevisto che, metodico e abitudinario com'è, trova di suo gradimento. E allora io, grazie a un innato talento educativo che farebbero impallidire d’invidia Maria Montessori, gli dico prontamente che va bene, che per stasera potrà mangiare solo quello che gli va davvero.

<<E poi la mela l’ho mangiata all’asilo!>> mi rassicura. A, be', allora. 

Ci sediamo a un tavolino, ormai arriva con le mani a tutto il contenuto del vassoio, bicchiere compreso. Sta crescendo e ce ne accorgiamo insieme, io e Nonno Putativo, all’improvviso, perché al bordo di quel tavolino fino a un minuto fa arrivava solo con gli occhi, mentre adesso supera il piano con tutta la testa e sta seduto come un bambino (quasi) grande.   

<<Cosa hai fatto oggi all’asilo?>>

<<Mmmmm .... buona questa marmellata gialla! Ah all'asilo? Niente!
Non ho fatto niente!>>

<<Ma sei sicuro? Ma se è tutto un tripudio di lavoretti di Natale?>>

<<APPUNTO!>>

<<Ma non hai disegnato?>>

<<EH SCI’>>

<<Quando hai finito di mangiare mi mostri cosa?>>

Apro il contenitore delle patatine perché per farlo disegnare non ho di meglio. Gli do una biro, che lui impugna a mo’ di scalpello. Poi mette tra i denti un pezzetto di lingua (come fanno tutti i cartoni animati) quindi sul cartoncino fa un’asta tremolante e la completa,  nella parte superiore,  con un’asticciola.

<<Questa è la T di Tommaso!>> annuncia.

Noi muti, perché quanto sta accadendo è talmente maestoso da obbligare alla solennità del silenzio. 

Nipotino procede, concentrato e volonteroso. Suda perfino un po’. Poi ci porge trionfante un cartoncino mozzafiato:
 
 
 

 

 

 

  

 

 

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