UNA PER UNO

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babbucce

venerdì 6 maggio 2011

ALBERO GENEALOGICO SOTTO LA LENTE

Per Figlia e per tutte le donne della famiglia - un vasto intreccio di madri, nonne, zie, cugine, nipoti (le parentele variano ovviamente a seconda della prospettiva) - è sempre stata motivo di vanto la dose di follia o almeno di stranezza che si riscontra, in quantità variabile, in ciascuno dei nostri parenti, consanguineo o acquisito. La ragione è semplice:  follia e stranezza quasi sempre vanno a braccetto con la genialità, sono caratteristiche che destano interesse, che conferiscono un tocco di unicità, mentre la normalità è mediocre, fa sfigato.
Ma adesso che Bambino è in arrivo Figlia, consapevole delle rigide leggi della trasmissione genetica, ha cominciato a sudare freddo. Allo stesso tempo interroga me con finta noncuranza per appurare:
a)        se esiste un suo consanguineo di primo grado  che, in scienza e coscienza, si possa definire normale  (per poi augurarsi che  Bambino prenda tutto da lui)   
b)       se la pazzia e/o la singolarità che accomunano i vari membri della famiglia sono state enfatizzate dal nostro gusto per il paradosso e per gli eccessi o se davvero sono oltre la soglia dell’accettabilità
<<Ma è vero che la zia Paolo e la zia Mauro, prima di mettere su casa insieme, volevano fare i legionari?>>, s’informa Figlia cautamente.
<<No, no, solo la zia Paolo, ma l’idea è durata un niente. La zia Mauro ha sempre desiderato una vita di basso profilo>>, le assicuro io, che so benissimo che se c’è una cosa al mondo che Figlia detesta sono i guerrafondai e che ha il terrore di metterne al mondo uno. 
<<Bambino sarà un pacifista militante, organizzerà il remake di  “Woodstock: 3 days of peace, music and love”>>, le prometto con tono convincente, mentre nella mia testa prendono vita le canzoni dei vecchi idoli, lontanissimi e perduti, dei miei 12 anni.      
<<Il nonno squartava i lumacotti rossi per vederci piangere...sarà mica stato un sadico sanguinario?>>,  riflette Figlia a voce alta.
<<Ma dai l’ha fatto una solissima volta>>, mento sapendo di mentire, mentre il mio ricordo vola al marito di Futura Bisnonna (il padre di Nonno Bio) che, per dimostrare ai nipotini le grandi risorse di cui dispone la natura, catturava per loro lucertole e lumacotti rossi e poi li segava in due. Subito dopo, sentendosi tale e quale a Piero Angela, si godeva la singhiozzante meraviglia con cui i bambini  osservavano i macabri contorsionismi delle code mozze.  
<<Tuo padre non si è mai alzato una volta prima delle 3 del pomeriggio….Viveva di notte dormiva di giorno…Dimmi almeno che non era un vampiro>>,  scherza Figlia, per mascherare (senza riuscirci) che preferirebbe dare alla luce Edward Cullen piuttosto che un bimbo con alterazioni del ritmo circadiano (disturbo, manco a dirlo, su base famigliare).  
<<No, no un vampiro di sicuro no: era vegetariano>>
<<Un sollievo>>, dice Figlia, <<ma so per certo di un lupo mannaro…>>
Questa ragazza sta diventando troppo ansiosa: quante volte le dovrò ancora dire che questo tale, come si dice, ah sì, il licantropo, era non già il primo ma il secondo marito di una trisavola e che, di conseguenza, nelle nostre vene non scorre neanche una goccia del suo sangue?

3 commenti:

  1. Non credo che sia possibile mettere al mondo un guerrafondaio... guerrafondai si diventa! O mi sbaglio?

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  2. se la metà di geni di aspirante genero è regolare e standard siamo a posto. se no.... comprate pure i ceri in offerta!
    Mari

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