UNA PER UNO

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babbucce

venerdì 25 dicembre 2015

QUANDO SI DICE AZZECCARE UN REGALO



Ha  voluto spegnere tutte le luci, comprese quelle fioche e tremolanti della candele. Poi ha iniziato a saltare, in rotazione del busto che neanche Nando Orfei, perché altrimenti lo spettacolo sarebbe stato solo a nostro beneficio e lui se lo sarebbe perso.  Ha danzato, calpestato, fatto piroette, pressando a terra prima un piede, dopo l’altro piede, poi tutti e due insieme, senza mai perdere di vista l’effetto che tale meraviglia pirotecnica produceva su di noi. Quindi si è messo davanti all’unico specchio della mia casa, uno specchio lungo, striminzito e con sagoma curvilinea – chi non ha comprato una simile scomodità all’Ikea scagli la prima pietra – e ha compiuto mille acrobazie per monitorare e possibilmente registrare nella memoria i virtuosismi luccicanti che si verificavano in risposta a ogni suo sgambetto.

Mai nella mia vita ho azzeccato un dono in maniera così superba, completa, priva di sbavature come è accaduto con le scarpe che si illuminano che, in collaborazione con Nonno Putativo, ho regalato a Nipotino per Natale.        

 



 

2 commenti:

  1. Bello azzeccare i regali, non è facile con i bimbi di oggi..si stupiscono poco...tu sei stata perfetta nella scelta e buffa nel goderti questa gioia!!
    Un bacio ,Pat

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