UNA PER UNO

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babbucce

domenica 29 gennaio 2012

POSSO IL VENTO? ASSOLUTAMENTE NO

Sopporta con virile impassibilità il dlen-dlon-dlan delle campane che il parroco impietoso fa suonare ogni volta che scocca una nuova mezzora, nonché più volte al giorno per rendere lode a Dio. E mai che lo sfiorasse il dubbio che il  Padreterno, per definizione dotato di infinita saggezza, potrebbe scocciarsi di essere omaggiato in modo tanto rumoroso.  
Fronteggia con anglosassone noncuranza il campanello di casa, che produce un acuto così forte da far vibrare e poi cadere la cornetta del citofono.
Non sussulta se finisce a terra un’intera batteria di pentole, non batte ciglio se va in frantumi un bicchiere di vetro e, per la strada, non si scompone se  un camionista pigia sul claxon ottenendo l'effetto tromba del giudizio.
Nipotino è un tipo stoico e adattabile, acusticamente metropolitano con guizzi bucolici grazie al parroco, quindi mai e poi mai ci saremmo potuti immaginare la reazione, scoperta del tutto casualmente,  che fornisce ogni volta che gli si soffia pianissimo sul viso. Basta fare il più modesto, il più lieve dei fiuuu : lui immediatamente sbarra gli occhi, allarga le braccia e le dondola come un piccolo funambolo che perde e ritrova l'equilibrio, chiude gli occhi fino a quel momento sgranati,  li stringe, li riapre e infine emette un sospiro profondo, del tutto simile a quello che gli esce dal petto dopo che ha pianto per un po’.  
In breve la notizia si è diffusa tra tutti i membri della famiglia allargata e la soffiatina impercettibile seguita dalla spettacolare, sproporzionata  reazione è entrata trionfalmente a far parte dell'elenco delle stranezze che collezioniamo a dozzine in seno al parentado.  L'insieme di azione e reazione nel nostro lessico famigliare è  stato stigmatizzato con la generica ma esplicativa locuzione “fargli il vento” (oggetto sottinteso Tommaso).
<<Posso fargli il vento?>>, ho chiesto ieri a Figlia, nella speranza di ottenere il permesso visto che “chi fa più di mamma inganna” e se lei che è la madre mi dice di sì posso farlo a cuor leggero, altrimenti, sia pure con fatica, mi astengo.  
Una parte di me sa, infatti, che è profondamente ingiusto e anche un po’ vigliacco soffiare sulla faccetta tonda di Nipotino per sollecitare la strepitosa risposta, ma l’altra parte è follemente tentata dal farlo perché lo spettacolo è di un’intensità incredibile (buffo e struggente, fa ridere e commuove. E’ così piccolo e ignaro. Otto chili e trecento grammi di felicità).   
Ma Figlia dice no, il più irremovibile "no" dell’universo e io allora mi accontento di ripensare alle mille espressioni che si susseguono su quella faccetta tonda – sorpresa e spavento, vertigine e sollievo, con una punta di eccitato sprezzo del pericolo – se appena un impercettibile filo d’aria viene convogliato all’altezza dei suoi occhi,  poi rido di gusto e dico a Figlia che ha ragione, che il vento nessuno deve farglielo più, anche se costa rinunciarci.  E su quest’ultimo punto anche lei è d’accordo.

11 commenti:

  1. :) anche qui, da sempre! un giorno soffio sul ciuffo a banana del piccolo per scombinarlo un po' e scopro che quest'arietta innesca sempre la stessa reazione: inspirazione profondissima e sospiro! povero cucciolo, anche noi l'abbiamo fatto un po' di volte per fare freak show ;)

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  2. :) anche qui, da sempre! un giorno soffio sul ciuffo a banana del piccolo per scombinarlo un po' e scopro che quest'arietta innesca sempre la stessa reazione: inspirazione profondissima e sospiro! povero cucciolo, anche noi l'abbiamo fatto un po' di volte per fare freak show ;)

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  3. Io non ho un bel ricordo di quel vento... lo facevamo quando il mio Tommaso tratteneva il respiro, e lo faceva spesso quando si infuriava... mamma mia già così piccino sapeva infuriarsi come un toro... quale è zodiacalmente parlando... una volta persino il pediatra gli ha dovuto "fare il vento" perchè era l'unico sistema che lo faceva respirare di nuovo...
    vabbè scusa la divagazione... baci al cucciolotto!!!:-)

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  4. Rora, come sono contenta di sentirti (leggerti), come sempre mi hai fatto sorridere (freak show)
    Laura, ti prego non ti scusare non sai che piacere mi fanno le divagazioni: il senso del blog è proprio questo, mettere a confronto le esperienze, a me interessano tanto le storie che ogni tanto emergono nei commenti. Ah, ho capit: il soffio si può usare per far riprendere il fiato, buono a sapers, grazie!

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  5. Sissì, è una reazione comune nei bambini piccoli e stimola un insano sadismo. Io bissavo col procurare una riflesso di aggrappamento mediante una controllata apparente caduta (tra le mie braccia, ovvio) che provocava uno scimmiesco e contemporaneo allargamento di braccia e gambe per tentare di frenare il tracollo. Ma si sa, io sono perfida.

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  6. devo confessare che ogni tanto mi sono divertita a passare sotto il naso dei miei bambini la punta di un fazzoletto, in modo da solleticarli: erano così teneri con quelle smorfiette tipo pre-sternuto!
    Maria

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  7. Ooooh lo facciamo anche noi!!! Giochino scoperto per caso col primo figlio, subito provato col secondo che a tutt'oggi (alla veneranda età di 3 mesi e mezzo)prima sembra spaventarsi poi se la ride di gusto :)

    Molto bello e dolce il tuo blog!

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  8. ti leggo sempre, andiamo di pari passo con Nipotino!

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  9. IO non so in quale post ma te l'avevo detto: prova a soffiargli sul viso, e aspetta. Ne vale sempre la pena, hihi...

    Susibita

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  10. SUSI!!!!!! E che cos'è??? ISTIGAZIONE AL SADISMO??? :-)
    Sgiusola, grazie mille :-)
    Marzipan, potremmo fare insieme un librettino: 101 perfidie da fare ai bambini (SCHERZO, eh?)
    Maria domani che sono di turno mi armo di fazzoletto e provo: hihihi (come dice Susi)
    Rora raccontaci qualcosa in più di Rorino

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  11. cuginetta, lo sai bene che è una reazione importante...io la utilizzavo quando insegnavo acquaticità neonatale per iniziare i cucciolini alle immersioni subacquee...
    ".....L' affermazione che i neonati immersi in acqua spontaneamente non ingurgitino
    liquido non è del tutto vera. Non tutti trattengono istintivamente il fiato prima di
    essere immersi. Il riflesso di apnea, quel meccanismo che blocca le vie aeree
    superiori e chiude l' epiglottide, fa parte di un patrimonio genetico che tutti
    possediamo al momento della nascita, ma che regredisce spontaneamente
    intorno al quinto, sesto mese di vita fino ad essere dimenticato. Il riflesso è un
    movimento involontario che risponde ad uno stimolo su un organo periferico di
    senso e un riflesso può essere condizionato se si provoca quella certa situazione.
    E' il caso del soffio sul volto del bimbo prima dell' immersione: in questo modo sirichiama la chiusura dell' epiglottide, che si ottiene anche stimolando altri riflessi
    arcaici, come quello dell' oculo-giro (far guardare il bimbo verso l' alto), utile se il
    bimbo ha bevuto dell' acqua, il riflesso della suzione, il riflesso acustico, ecc."................................QUINDI portatelo presto in piscina!!!!!!! :-) (io alle mie fatine ho scaricato da piccole sui visini brezze gentili e uragani tropicali e nessun trauma!!!) <3

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