UNA PER UNO

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babbucce

martedì 23 agosto 2011

MENO SETTE GIORNI (SUPPERGIU')



Figlia ci ha raggiunto nel paesino dell’Abruzzo dove da sempre trascorro il mese di agosto. Certo il rischio di partorire sulla Milano Bologna o sulla Bologna Pescara o sul tratto di provinciale che collega la Val di Sangro al paesino c’era e ancora più alto ci sarà sulla via del ritorno ma per il momento non ci voglio pensare. Intanto è qui (ancora per pochissimi giorni) col suo pancione misterioso, scura come un bronzo di Riace, grazie alle lezioni di acqua gym all’aperto che ha seguito un po’ per assicurarsi una provvidenziale agilità al momento del parto un po’ perché fare attività fisica la diverte (da chi avrà preso non si sa). Gira per la piazza, per la pineta, per le stradine in cui si affacciano terrazze e terrazzini affollati di geranei, petunie e surfinie che, con le loro macchie di colore sorprendenti, un paio di settimane fa hanno messo nello scomodo imbarazzo della scelta la commissione che ogni anno si riunisce per assegnare il premio “Balcone più bello” (io non concorro perché qui non mi dedico ai fiori interrati, solo a quelli selvatici e recisi - non ammessi - che raccolgo e sistemo in vecchi pentoloni di alluminio pesanti come piombo e come il piombo pericolosi da impiegare per la loro reale destinazione d’uso).  Ed è in questi giorni che Figlia ha dato il meglio di sé sul fronte del luogo comune e delle vecchie credenze popolari, incurante del fatto che io di smascherarli a uno a uno, di spazzarli via con la scopa della scienza, di eradicarli con la luce laser delle nuove scoperte ho fatto una missione. Così, mentre io scrivo almeno venti volte l’anno rubrichette brevi ma pregne di significato dall’inequivocabile titolo “Gravidanza: non è vero che…” lei, con la sua autorevolezza di medico passa la giornata a confermare a uno a uno i miti antichi che ancora circolano indisturbati intorno ai “nove mesi”, quasi che nessuno di essi negli ultimi cento anni fosse stato smentito, come di fatto è invece avvenuto. Tra l’entusiasmo generale delle mie amiche (para-veggenti e “nonne in seconda”, come una di loro – Annamaria - si è definita) annuisce convinta quando qualcuna le predice che il parto avverrà una settimana prima grazie all’arrivo della luna nuova; conferma che la modesta dimensione della sua pancia si deve non già alla sua alimentazione parca e alla drastica eliminazione dei dolciumi, ma al fatto che Bambino nuovo è un maschio; tollera tra i suoi capelli strisce imbiondite dal sole, dando retta alla sua parrucchiera di fiducia secondo cui i prodotti coloranti con cui è solita scurirle (unica donna coi capelli chiari che li vuole corvini) in qualche modo danneggiano il bambino (ma Figlia lo sa benissimo che nessun cosmetico al mondo – occidentale - può avere simili effetti collaterali).

<<PERCHE’????>>, le chiedo sconcertata. <<Perché distruggi quello che io creo? Perché dici quelle cose della luna? Perché alimenti il mostro (dell’ignoranza)?>>

<<A ma’! Così è più divertente. Mi piace l'idea della luna, voglio avere paura dei coloranti. Vuoi mettere?>>. Mi sembra Pretty Woman che dice a quell'oltraggio al pudore di Richard Gere: "Voglio la favola, Edward".  
Poi Figlia aspetta la notte per filare fuori a guardare il cielo di agosto pieno zeppo di stelle e come me 31 anni fa aspetta che ne cada una, sia pure piccolissima, per chiederle che vada tutto  bene e che Bambino nuovo sia sano e forte e anche, se non è di troppo disturbo, che dorma sonni tranquilli e prolungati, soprattutto dalle 9 pm alle 9 am (vabbé, facciamo le sei).  


2 commenti:

  1. Magari nel frattempo è nato? Spero non sulla Bologna Pescara o sulla Milano Bologna direzione Nord (noi l'abbiamo fatta ieri da Porto San Giorgio verso Milano, tranquilli tranquilli in 4 ore e mezzo).
    Tanti auguri!

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  2. E' ora di tornare a casa e aspettare buona buona la rottura delle acque in concomitanza con la luna piena, visto che vogliamo andare di credenze. Mi chiedo come fanno i bimbi a nascere durante le altre fasi lunari, però ricordo che le acque del mostro piccolo si ruppero durante un'alba di luna piena e le ostetriche si lamentavano perchè quella notte si presentavano tutte con le acque rotte. Mistero.

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