UNA PER UNO

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babbucce

mercoledì 10 agosto 2011

DUBBI IN EDICOLA

Oggi è il compleanno di Figlia. Le ho telefonato alle 8.16, ma per assicurarmi una simile celebrativa puntualità ho cominciato alle 7 e 05 a vagare in lungo e in largo (con Gino e la signora Luisa al seguito) alla ricerca di un punto da almeno tre placchette (di ricezione, sul telefonino). Figlia è ancora in città  (oggi ha l’ultima ecografia) e ci raggiungerà sabato.  Invece io sono in Abruzzo, nel paesino delle stelle cadenti, dei pini, degli amici dell’infanzia e del cibo di Belzebù -  si chiama fiadone è fatto con un formaggio fresco detto maciocco, è spudoratamente delizioso e solo a passargli accanto ti svolazzano addosso decine di calorie, figuriamoci a mangiarlo.
<<Tanti auguri a te…tanti auguri a te…e la torta a te (io sono a dieta)…>> le ho canticchiato al cellulare.
<<Ma’ non so se prendere Dolce attesa o Donna e mamma…>>
<<Scusa?>>
<<Sì, sono qui dal giornalaio, sai che quelle incinte hanno l’impulso di comprare giornali?>>
<<La sindrome dell’edicola!>>, trionfo io, già immaginandomi nei libri di storia della medicina sotto la voce “Compulsività del Terzo Millennio”, in un apposito riquadro intitolato “SCOPERTA DA…”
<<Be’ mancano 20 giorni. Che faccio: Gravidanza e parto? Primi giorni in ospedale e prime cure al bebè?>>
<<Prendili tutti e due!>>, le suggerisco certa che mi sarà grata di averle risolto così salomonicamente il dubbio.
<<Ehi ma’ io non ho mica tempo di leggerli i giornali>>.
Dunque come si chiamava quel personaggio che citava sempre mia nonna? Viveva nelle pagine del Bertoldo (o era il Candido?) ...sì ecco il  Signor Veneranda. Tale e quale a lei, solo molto più brutto e molto meno incinto.

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