Il mio Genero Preferito che non manca di
un certo senso pratico (come Edo del Marito in collegio) poco dopo
mezzanotte ha creato su WhatsApp il gruppo “Tuttoiltravagliooraxora” e vi ha
iscritto d’ufficio qualche intimissimo, da tenere al corrente in tempo
reale di quanto stava accadendo. Niente di niente fino alle 5: pochi avanzamenti, pochi centimetri, tanti dolori sì, ma non efficaci. In compenso nella mente di Figlia prendeva piede la spiacevole
convinzione che il bambino non sarebbe nato mai. Via messaggio, attraverso
Genero Preferito, le giuravo e spergiuravo che invece sarebbe uscito, ma lei
diceva che no, che ormai la sua condanna a vita era stata pronunciata e sarebbe
rimasta in travaglio da lì all'eternità. Alle 5,10 sono uscita a correre, obbligata
dall’ansia e dall’adrenalina: in alto uno spicchio di luna troppo sottile per
schiarire il buio pesto, per strada nessuno e nell’aria un primissimo sentore d’autunno. Ho raggiunto le Mura le ho circumnavigate tutte, cercando di
concentrarmi sulla città illuminata, tremolante come una distesa d’acqua. Poi
nel silenzio spettrale il bip: un messaggio! Mi sono fermata … la password
… no non posso essere così stordita da non ricordarla …. Invece sì … ha
dell’incredibile …. Forse sto dormendo ora mi sveglio e la ricordo… Senza
password non posso leggere il messaggio … non posso sapere che è successo … Dio
degli Automatismi illuminami, restituiscimi la password prima che ci lasci le
penne. Ho chiuso gli occhi e digitato affidandomi alla memoria dei gesti: sì sì sì!
Ho cliccato sull’iconcina verde, l'sms era di Genero Preferito, laconico eppure poetico:
<<E’ nato!>>
Benvenuto Nipotino 3, per ora
so di te che appena venuto al mondo hai fatto una pipì lunga sull’ostetrica, che ti sei attaccato
subito al seno di Figlia e sei un succhiatore vorace. So anche che il tuo nome comincia
per Elle come il mio e come quello di mia madre
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