UNA PER UNO

UNA PER UNO
babbucce

lunedì 10 settembre 2018

7 X 5


<<Mi farebbe molto piacere, nonna, se venissi anche tu stasera a mangiare con noi da …>> e giù un nome tipo Westonlycowgrilled, foriero di immagini di bovini squartati appesi al soffitto grazie a ganci crudeli.  
<<Ah ok amore, ma ehm grazie … sai che io non mangio carne …>>
<<………………………………………………>>
<<Va be’ vengo per la compagnia per stare con te: è un giorno specialissimo, si va dove vuoi tu, dove si mangia quel che piace a te!>>
<<Ma nonnaaaaa,  non c’è solo carne, ci sono  gli hamburger!>> mi ha tranquillizzato Nipotino prima di riconsegnare il cellulare a Genero Preferito.

E così andrò e ignorerò lo sguardo di infastidita curiosità del cameriere (ma perché qui, se sei vegetariana, donna?) e chiederò con elegante noncuranza un piatto, uno qualsiasi, in cui non compaiono bestie col pelo cucinate.
Ma prima di questo, alle 4,30 andrò a prenderlo e lo abbraccerò stretto, gli bacerò i capelli corti e ruvidi da orsacchiotto biondo, lo prenderò per mano e a piedi andremo in edicola a comprare una cosa inutile di sua scelta, la più inutile di tutte, magari uno slime skifiltor da fabbricare in casa, con conseguenti zone appiccicose ovunque e risultato zero. Sì perché oggi possiamo, oggi Figlia non mi ha chiamato con il suo imperativo categorico, che scandisce in modo da essere sicura di non dare adito a fraintendimenti:  “NON COMPRARGLI NIENTE, HA TROPPO”.

E poi, dopo la sosta in edicola (per quanto ancora sarà questo il tuo Eden, Nipotino? Per quanto ti farà felice andarci a piedi con la nonna, discutendo di unicorni – ma esistevano quando eri giovane? – e di Blobby – è il più bello dell’Hotel vero, nonna? Vorrei fosse così per sempre, lo so, non andrebbe bene) andremo a comperare le scarpe nuove e già abbiamo negoziato sull’argomento.
<<Con le luci, eh, Nipotino …>>
<<Ma nonna, le luci no, sono da bambini piccoli!>>
Ma Nipotino, sei nato da un minuto, va be’, di più, oggi compi sette anni e il tuo numero di scarpe è il 35, senti qui: 7 x 5 = 35!  Bella eh questa trovata per dargli un assaggio delle moltiplicazioni, ha controllato contando con le dita, è portatissimo per la matematica (da chi avrà preso non si sa), lo attirano gli insiemi, le categorie, le classificazioni. Ma lo affascinano anche le parole, abbiamo una scatola con tante striscioline di carta con su scritte le più belle (a nostro insindacabile giudizio). Tra tutte, preferisce “calicantus” ma forse l’ ho influenzato io, credo giudicasse migliore “coleottero”.  
Sette anni compie oggi il mio Nipotino, è da ieri che è nato ma con quei capelli biondi tagliati da marines e le scarpe nuove senza luci (fortuna che ce ne è un altro che le vuole e da fermo sbatte il calcagno a terra per farle illuminare, così da stupire gli astanti) è ormai un ragazzino.
Bruchino, amore, sei già crisalide e nella perfezione assoluta del tuo viso già si legge la trasformazione che avverrà. Ô temps, suspends ton vol.

sabato 28 luglio 2018

DI NIPOTINO 2, STRANIAMENTO E UN PO’ DI LACRIME



E così la prima volta che ho visto Nipotino 2 – e qui si parla di essere ancora all’ospedale – cioè di ieri o di un secoli fa, per quella alchimia che spinge ad archiviare certi accadimenti in un anfratto della memoria che li mantiene vividissimi nell’insieme, ma ne scolora i particolari, mi è parso che non ci sarebbe stato modo migliore per farmi notare da lui, ancora un po’ stordito dalla recente fase espulsiva, che andare a cambiargli il pannolino,  sottraendolo a quel gineceo di amiche di Figlia che se lo litigavano, neanche fosse l’unico salino su una tavola in cui erano state servite pietanze sciape.
Con la disinvolta determinazione conferitami dal ruolo  - sono la nonna, ragazze, la nonna Alfa, l’unica che ha il diritto di prenderselo in braccio adesso, che è nuovo di zecca, quasi ancora incartato, come si può notare dalle tracce di vernice caseosa sulla testina – ho preso Nipotino 2 delle braccia di una delle Grandi Amiche che affollavano il letto della puerpera, gettando un rapido sguardo alla stessa per essere certa che non disapprovasse (no, per fortuna).  
L’ho messo sul fasciatoio, ho aspirato il suo odorino di bambino nuovo, e poi l’ho guardato tutto, pezzetto per pezzetto, ditino per ditino, peluzzo per peluzzo. Ciao Nipotino 2, benvenuto. Gli ho tolto quindi la pezza in cui era avvolto ed è proprio in questo preciso istante che ho realizzato la stupefacente somiglianza con Figlia appena nata. Dalla testina armonicamente tonda, pesante scotto che, in sala parto, si paga alla perfezione, dalla bocca ben disegnata, agli anelli di ciccia intorno alle caviglie (di già, prima ancora di festeggiare il compledodici ore!), fino al pianto possente, un vagito grintoso, espressione di personalità ma anche, per alcune vibrazioni meno intense, di una certa apertura alla negoziazione, era identico a Figlia quando era neonata (ché adesso non ha anelli di ciccia e una massa di capelli, solo il disegno della bocca non è cambiato).
E così la prima volta che ho iniziato a svestire Nipotino 2 ho pianto un po’, per il sollievo che fosse andato tutto bene e la soddisfazione di aver scampato l’infarto da terrore puro che rischiano le nonne fuori dalla sala parto e per la gratitudine che fosse così straordinariamente simile alla mamma che, nel caso specifico, un imprecisato numero di anni prima, era stata la mia bambina nuova. Ma non volevo affatto piangere, e diamine, la lagna no, povero Nipotino 2, così ho inventato lì sui due piedi una filastrocca di Vero Amore per riportargliela in tempo reale con tono allegro. Lui si è zittito (già si intravedeva la stoffa di intenditore di filastrocche, oggi confermata), io gli ho tolto il pannolino e per un attimo, oh davvero una frazione di attimo, meno di un battito di ciglia, ho sentito un brivido di freddo sulla schiena e pensato, no dai, concepito un abbozzo di pensiero, sorretto da un guizzo di disorientamento: “Dov’è la mia bambina? Me l’hanno scambiata! AIUTO! Questo ha il pisello”.  
Gli scherzi della notte insonne e della somiglianza spudorata di Nipotino 2 con Figlia.