UNA PER UNO

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babbucce

giovedì 9 giugno 2016

DI EROI, CAPRIOLE E UNA TELEFONATA


E mentre lo tenevo stretto nel lettone, raccontandogli di un  bambino che un giorno divenne fratello maggiore destando l’ammirazione e lo stupore di tutti, anche per i gesti da eroe di cui era capace, è suonato il mio telefono. E’ apparsa la scritta FIGLIA e io ho pensato “Nooooo, ora mi dice che la rimandano a casa, che è ancora presto, che forse succederà domani o chissà mai quando perché se una gravidanza è eterna la fine non arriva”

Ma mi sbagliavo: <<Mamma ….nonna …nonna due volte>> ha detto Figlia.

E poi mi ha chiesto se Tommaso era sveglio – sì lo era – e di passarglielo.

<<C’è la mamma, Tom, ti deve dire una cosa….>>

Lui, con un soffio impercettibile, ha  chiesto:

<<Mamma? E' nato?>>

<<Sì, è qui! Hai un fratellino!>> ha confermato Figlia, la voce un po’ così perché la scelta di non fare l’epidurale si paga eccome.

Nipotino è diventato pallido, poi le guance gli si sono colorate di un rosa acceso, la sfumatura dell’eccitazione, e ha cominciato a saltare sul letto, senza più traccia di sonno sul visino delle grandi occasioni.

<<Andiamo a vederlo nonna? Ti pregooooo>>

<<E’ notte, Tom, domani, non ci farebbero entrare ora. Domani mattina, va bene?>>

Lui ha emesso un sospirone, poi ha sorriso guardando verso il soffitto, ha compiuto un altro paio di balzi festosi ed è stato al terzo che ha toccato il letto con gli occhi già chiusi, letteralmente piombato nel sonno.

Lorenzo è qui, pesa 3,600 chili ed è bellissimo.