<<Mi farebbe molto piacere, nonna, se venissi anche tu
stasera a mangiare con noi da …>> e giù un nome tipo Westonlycowgrilled,
foriero di immagini di bovini squartati appesi al soffitto grazie a ganci
crudeli.
<<Ah ok amore, ma ehm grazie … sai che io non mangio
carne …>>
<<………………………………………………>>
<<Va be’ vengo per la compagnia per stare con te: è un
giorno specialissimo, si va dove vuoi tu, dove si mangia quel che piace a te!>>
<<Ma nonnaaaaa, non
c’è solo carne, ci sono gli hamburger!>>
mi ha tranquillizzato Nipotino prima di riconsegnare il cellulare a Genero
Preferito.
E così andrò e ignorerò lo sguardo di infastidita curiosità
del cameriere (ma perché qui, se sei vegetariana, donna?) e chiederò con elegante noncuranza un piatto, uno qualsiasi, in cui non compaiono bestie
col pelo cucinate.
Ma prima di questo, alle 4,30 andrò a prenderlo e lo
abbraccerò stretto, gli bacerò i capelli corti e ruvidi da orsacchiotto biondo,
lo prenderò per mano e a piedi andremo in edicola a comprare una cosa inutile di
sua scelta, la più inutile di tutte, magari uno slime skifiltor da fabbricare
in casa, con conseguenti zone appiccicose ovunque e risultato zero. Sì perché
oggi possiamo, oggi Figlia non mi ha chiamato con il suo imperativo categorico,
che scandisce in modo da essere sicura di non dare adito a fraintendimenti: “NON COMPRARGLI NIENTE, HA TROPPO”.
E poi, dopo la sosta in edicola (per quanto ancora sarà questo
il tuo Eden, Nipotino? Per quanto ti farà felice andarci a piedi con la nonna,
discutendo di unicorni – ma esistevano quando eri giovane? – e di Blobby – è il
più bello dell’Hotel vero, nonna? Vorrei fosse così per sempre, lo so, non
andrebbe bene) andremo a comperare le scarpe nuove e già abbiamo negoziato sull’argomento.
<<Con le luci, eh, Nipotino …>>
<<Ma nonna, le luci no, sono da bambini piccoli!>>
Ma Nipotino, sei nato da un minuto, va be’, di più, oggi compi
sette anni e il tuo numero di scarpe è il 35, senti qui: 7 x 5 = 35! Bella eh questa trovata per dargli un
assaggio delle moltiplicazioni, ha controllato contando con le dita, è portatissimo
per la matematica (da chi avrà preso non si sa), lo attirano gli insiemi, le
categorie, le classificazioni. Ma lo affascinano anche le parole, abbiamo una
scatola con tante striscioline di carta con su scritte le più belle (a nostro
insindacabile giudizio). Tra tutte, preferisce “calicantus” ma forse l’ ho influenzato
io, credo giudicasse migliore “coleottero”.
Sette anni compie oggi il mio Nipotino, è da ieri che è nato
ma con quei capelli biondi tagliati da marines e le scarpe nuove senza luci
(fortuna che ce ne è un altro che le vuole e da fermo sbatte il calcagno a
terra per farle illuminare, così da stupire gli astanti) è ormai un ragazzino.
Bruchino, amore, sei già crisalide e nella perfezione assoluta
del tuo viso già si legge la trasformazione che avverrà. Ô temps, suspends ton
vol.
❤️ è sempre una meraviglia leggerti, cugina!!! Grazie!!! E auguri a nipotino!!! (Che ha solo un giorno meno di me! ) 💙
RispondiEliminaE' indubbio: quelli nati a settembre hanno una marcia in più
EliminaOgni tanto ti ritrovo ed è bello leggerti! La mia quattrenne ha appena comprato scarpe con le luci e io, come forse anche tua figlia, faccio finta di non vedere ��. Francivale
RispondiEliminaE già, proprio così ahahahahahaha mammine, tutte uguali!:-)
EliminaChe piacere leggerti, sei innamorata dei tuoi bellissimi nipotini e lo esprimi con un trasporto commovente. Ti abbraccio amica mia.
RispondiEliminalacrimino...
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