Non so quante volte avrò scritto, riportando le
tesi dei più prestigiosi specialisti (e senza scomodare loro, appellandomi al
comune buon senso) che quando il bambino sta imparando a parlare guai a
rifargli il verso: le parole che lui pronuncia storpiate gli si devono ripetere
esatte (dizione, accenti, vocali, doppie), affinché lui abbia la possibilità di diventare padrone della lingua. Tutto vero, ma come si fa a correggere
un nipotino che dice: “Nonna, devo mettere il pappuccio perché chiove”. Come si
fa a spiegare a un nipotino che “la
marmellata jalla” è maionese. Come si fa
a spingere un Nipotino che dice “anche chio”, “mucchica”, li pesci, “I – I – Inglese” a dire invece “anch’io”, “musica” , “i pesci”,
“I will follow him”, che poi sarebbe il titolo della canzone di Sister act che
ci sentiamo in macchina sul telefonino (la radio è rotta).
Ancora un pochino, ancora qualche settimana,
prometto al dio delle Nonne, quando invece di correggerlo ripeto chiove e pappuccio
e li pesci. Lo farò, lo giuro, intanto tergiverso perché questa vocina che
propone parole strampalate è il più potente tra gli antidepressivi e santo
cielo se è dura rinunciarci.
come hai ragione!!.......... e finalmente sei tornata a scrivere!!!!
RispondiEliminaBello nipotino! Noi parliamo in bambinese da anni, comunque prima o poi i bimbastri il linguaggio hanno iniziato a padroneggiarlo. Mi mancavi!
RispondiEliminaHai ragione :)))
RispondiEliminache tenerezza!
RispondiEliminaSempre un grandissimo regalo trovare un tuo post... evviva la nonna, evviva il nipotino :)
RispondiEliminaE' bellissimo per me ritrovarvi, è come rivedersi tra amiche intime, è la magia dei blog
RispondiEliminai miei figli hanno 23 e 17 anni, ma da noi ancora si dice bendivo per dire volevo ben dire e innaffiatino anziché idrante.....!!!
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