UNA PER UNO

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babbucce

sabato 14 gennaio 2012

TROVATA

Ha i capelli corti, gli occhi grandi, il viso aperto da ragazzino. Parla con un'inflessione allegra nella voce e ascolta con attenzione. Sorride appena può.  Studia lingue orientali. Non ha curriculum ma ci ha raccontato che dodici anni fa, quando di anni ne aveva appena dieci, le è arrivato tra capo e collo un fratellino.  Non era così piccola da trovarsi all’improvviso sbatacchiata tra i sensi di colpa per il desiderio di vederlo inghiottito dal  buco di scarico della vasca da bagno e il rancore per tutte le cure che richiedeva e le vocine dolci che gli faceva la mamma. Non era ancora così grande da rimanere, un po’ per posa un po’ per genuina convinzione, del tutto indifferente all’evento.
Ha detto di esserselo “smazzolato” lei questo fratellino, sia perché sua madre aveva bisogno di aiuto, sia perché a 12 anni tutto è ancora gioco ma, allo stesso tempo, è già nitido il lusinghiero richiamo dell’adolescenza, che spinge ad assumersi le prime responsabilità per non sentirsi più bambini e dimostrare al mondo di non esserlo più.
Si chiama Vanessa, come la Incontrada ha rilevato IOSOCHI, ma secondo me più come la sorella di Virginia Wolf. 
Esattamente come Monica, un’amica del blog, in un suo commento aveva predetto l’abbiamo riconosciuta subito. E’ lei, abbiamo pensato: sa le canzoncine, le piace uscire con qualunque tempo e si è spupazzata un fratellino. Come se questo non bastasse Grassone le ha dedicato immediatamente compiaciute bolle di saliva.
Un segnale umido quanto decisivo per dirle "ok, quando puoi cominciare?" (Anche domani, se volete, è stata la sua  straordinaria risposta).      

5 commenti:

  1. Evviva! Anche se la prima parola che dirà sarà mamma in sanscrito...
    Baci orientali

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  2. Benvenuta Vanessa ne meraviglioso mondo del Grassone! Hai visto che l'hai riconosciuta? ; )))
    Monica

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  3. Sembra la scena di "Cominciò tutto per caso" con la fila di tate improbabili finché compare Marilù e zac! colpo di fulmine con il pupetto :)

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  4. Lorenzo ebbe per un anno una tata nominale, diplomata, che mi lasciava i giocattoli sul pavimento e i piatti nel lavello. La tata effettiva e innamorata del pupo era sua madre, che mi faceva le pulizie in casa. Me la sono portata anche alla comunione di mia figlia come babysitter dei nani invitati, che con lei sono stati buonissimi, per la felicità dei genitori che sgavazzavano sul prato.

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  5. Ha cominciato?!?!?!

    :-)
    fv

    quoredizingara.wordpress.com

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